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Pubblicato inGenitori

Bambini e sport: la sedentarietà inizia da piccoli

bambini che fanno sport

Dai 7 ai 15 anni i bambini riducono progressivamente la quantità di tempo dedicata a sport e movimento. Un errore che si può pagare caro in futuro. I consigli del medico dello Sport per un’infanzia e un’adolescenza in movimento e in salute.

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Un recente interessantissimo studio pubblicato sul British Medical Journal of Sports Medicine ha riproposto in modo significativo il tema del tempo dedicato dai bambini al movimento in forma di attività quotidiane, gioco od esercizio fisico organizzato.
Grazie all’utilizzo di un sensore applicato a 400 bambini ed adolescenti fra i 7 ed i 15 anni è stato possibile registrare il tempo dedicato da ciascun soggetto al movimento nell’arco delle 24 ore.
I risultati sono stati sorprendenti e preoccupanti. I maschi passano, infatti mediamente dai 75 minuti al giorno di attività a 7 anni, ai 51 minuti a 15 anni. Le femmine, invece, passano da 63 a 41 minuti di movimento al giorno.

Probabilmente, vista l’organizzazione scolastica italiana, i dati relativi al movimento dei bambini del nostro paese risulterebbero ancora inferiori.

La fase sensibile per lo sviluppo dell’intelligenza motoria inizia intorno ai 6 anni per terminare fra i 10 ed i 12 anni. Un adeguato sviluppo di questa capacità intellettiva necessita, per altro, di almeno due ore di movimento quotidiano. Appare, quindi, evidente che stiamo crescendo una generazione di “deficienti motori”, una generazione di persone che in età adulta non sarà in grado di utilizzare in modo adeguato il proprio corpo.
Abitudini di vita sedentarie, unite stili alimentari discutibili o improvvisati favoriranno evidentemente il sovrappeso e l’obesità infantile con tutte le note conseguenze sulla salute fisica e psicologica di queste persone a breve, medio e lungo termine.

L’attività fisica correttamente proposta ed eseguita rappresenta, d’altra parte, uno strumento fondamentale nella correzione e nella prevenzione degli squilibri muscolo-scheletrici che caratterizzano tanti bambini e che comporteranno importanti conseguenze in età adulta.

Date queste premesse appare, quindi, molto importante intervenire a diversi livelli:

  • Proseguire nell’opera di sensibilizzazione delle istituzioni affinché la scuola italiana si adegui gradualmente agli standard europei in termini di ore settimanali di attività fisica
  • Incrementare la quantità e la qualità dell’offerta sportiva e ludica pomeridiana in modo da offrire alternative valide, diversificate ed economicamente accessibili a tutta la popolazione
  • Aumentare nelle nostre città e nei nostri paesi gli spazi dedicati al gioco libero ed al movimento
  • Educare le famiglie italiane a stili di vita attivi che comportino, per esempio, un ridotto utilizzo dell’automobile, tempi regolamentati per gli smartphone ed i videogiochi, vacanze e week end organizzati in modo da favorire l’attività fisica condivisa……

Riportare i bambini a giocare con gli altri e con il proprio corpo divertendosi ed imparando ad usarlo ed amarlo rappresenta una delle sfide fondamentali di questi anni.
Speriamo che da questa consapevolezza nascano strategie e comportamenti corretti !