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Pubblicato inSalute

Prevenzione tumori: guida ai controlli e alla diagnosi precoce

In occasione della Giornata Mondiale contro il cancro, in programma il 4 febbraio 2023, il Santagostino pubblica un vademecum sulla prevenzione in collaborazione con i suoi specialisti

Quante persone si ammalano di cancro, in Italia? Secondo l’ultimo report “I numeri del cancro in Italia”, pubblicato alla fine del 2022 e pubblicato al Ministero della Salute, si sono registrati nell’ultimo anno 390.000 nuovi casi di tumore. 205.000 negli uomini e 185.700 nelle donne.

Rispetto all’anno precedente si ha un aumento di circa 14.000 casi. Il tumore più diagnosticato è quello della mammella, seguito dal colon-retto, polmone, prostata e vescica.

Una vera e propria epidemia di cancro, quindi, che vede crescere ancor più i suoi numeri a causa di due fattori: un ritardo diagnostico, dovuto alla pandemia di Covid-19, e un problema di fondo legato agli stili di vita scorretti: obesità, fumo e sedentarietà.

Tuttavia, il 40% dei casi e il 50% delle morti oncologiche possono essere evitati intervenendo su fattori di rischio prevenibili. Ecco perché è importante rendere tutti i cittadini sempre più consapevoli sulla prevenzione.

In questa guida, scritta in collaborazione con gli specialisti del Santagostino, vedremo insieme come fare prevenzione, la differenza tra prevenzione primaria e secondaria e quali sono gli screening di diagnosi precoce da effettuare con regolarità per sconfiggere la malattia già negli stadi precoci.

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Prevenzione primaria e prevenzione secondaria

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Come prevenire il cancro? La prevenzione delle malattie passa da due strade: la prima, detta anche prevenzione primaria, ha l’obiettivo di evitare la malattia si presenti, in individui e soggetti sani. La seconda, detta anche prevenzione secondaria, ha lo scopo di guarire eventuali lesioni prima che la malattia si manifesti clinicamente, tramite test di screening e diagnosi precoce.

Prevenzione primaria: 

Prevenzione secondaria: 

  • Pap test ogni 3 anni a partire dai 25 anni di età
  • Ecografia mammaria a partire dai 30 anni, soprattutto in caso di familiarità con il tumore al seno
  • Mammografia ogni 1-2 anni a partire dai 40 anni (o su diversa indicazione del medico)
  • Esame dei nevi ogni 1-2 anni (o su diversa indicazione del medico)
  • TAC al torace per i forti fumatori a partire dai 50 anni

I fattori di rischio

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La trasformazione di una cellula normale in cellula tumorale è un processo di lunga durata, che si realizza a causa di un accumulo di anomalie genetiche, funzionali e morfologiche, che possono essere causati da agenti diversi.

Le mutazioni genetiche possono essere sporadiche o – meno frequentemente – ereditarie. Queste sono dette “fattori di rischio non modificabili”, proprio perché non è possibile evitarle. Oltre alle mutazioni genetiche, gli altri fattori di rischio non modificabili sono:

  • età
  • sesso
  • età della prima mestruazione
  • età della prima gravidanza

Esistono però altrettanti fattori che contribuiscono alla trasformazione di una cellula sana in una cellula tumorale, su cui noi abbiamo controllo e su cui possiamo intervenire, e che ci permetterebbero di ridurre il 40% dei casi e il 50% delle morti oncologiche. Le più importanti sono l’alimentazione, l’attività fisica e il fumo.

Alimentazione, sovrappeso e obesità

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Secondo l’American Institute for Cancer Research, tre tumori su 10 sono correlati all’alimentazione. Da un lato troviamo alcune sostanze che, se ingerite in quantità eccessive possono portare a un rischio aumentato di cancro, quali:

  • Carni rosse e processate
  • Grassi idrogenati
  • Cibi raffinati e zuccherati
  • Alcolici
  • Alcune tipologie di cottura come l’affumicatura e la brace

Dall’altro lato troviamo invece il surplus calorico, che si traduce in un eccesso di grasso corporeo addominale o viscerale. Si stima infatti che in Italia 3 adulti su 10 siano in sovrappeso e 1 su 10 obeso, con prevalenza al Sud Italia. L’obesità si accompagna a uno stato infiammatorio cronico dell’organismo e ad alterazioni del metabolismo, che creano un terreno fertile per la crescita di un tumore.

Come scoprire se si è in sovrappeso? 

Uno degli strumenti maggiormente utilizzati per valutare lo stato di sovrappeso o obesità è il calcolo dell’Indice di Massa Corporea. Questo strumento non è applicabile a tutti i soggetti perché non tiene conto della composizione corporea (cioè percentuale di massa grassa e massa magra), ma è sicuramente un indicatore utile per capire il proprio livello di forma fisica. L’indice di massa corporea (o BMI, in inglese), si calcola dividendo il peso in kg per il quadrato dell’altezza espresso in metri.

BMI

  • Sottopeso: < 18,50
  • Intervallo normale: 18,50 – 24,99
  • Sovrappeso: >= 25,00
  • Sovrappeso: 25,00 – 29,99
  • Obeso classe I: 30,00 – 34,99
  • Obeso classe II: 35,00 – 39,99
  • Obeso classe III: >= 40,00

Il BMI è un calcolo approssimativo, se vuoi conoscere il tuo livello di massa grassa, massa magra e grasso viscerale ti consigliamo di rivolgerti a un medico dietologo o a un nutrizionista, che effettuerà esami più precisi come la bioimpedenziometria, la plicometria o l’adipometria.

Attività fisica e sedentarietà

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La sedentarietà è un’abitudine ormai radicata nel nostro stile di vita, ma qualcosa di innaturale per il nostro organismo. L’uomo è geneticamente predisposto all’attività fisica e a una vita attiva. Andare in palestra è sicuramente utile, ma non indispensabile: bastano 30 minuti al giorno di camminata per avere una serie di benefici a livello ormonale, immunitario e metabolico. Muoversi fa bene al corpo, alla mente e all’umore e riduce drasticamente il rischio di sviluppare un tumore, ma anche malattie cardiovascolari, diabete e depressione.

Come fare aumentare i livelli di attività fisica?

Ecco qualche consiglio pratico per spezzare la sedentarietà e fare attività fisica senza fatica:

• usa le scale al posto dell’ascensore;

• se puoi, vai al lavoro a piedi o in bicicletta;

• scendi dai mezzi pubblici a una fermata prima della tua destinazione e prosegui a piedi;

• in ufficio non usare il telefono, ma raggiungi i colleghi di persona. Proponi loro delle pause non seduti, ma all’esterno, facendo due passi.

Oltre alla camminata, l’OMS consiglia almeno due sedute di rafforzamento muscolare a settimana. Se vieni da un periodo di sedentarietà prolungata, il primo consiglio è quello di iniziare a muoverti nel rispetto del tuo corpo, facendo poco per giorno un’attività che ti diverta e che ti dia soddisfazione. Il primo ingrediente per ottenere i risultati e stare meglio è la costanza.

In Italia, 1 persona su 4 (25%) è affetta da tabagismo. Il fumo è il principale responsabile del tumore al polmone, del cavo orale e della trachea, ma è un fattore di rischio anche per il cancro all’esofago, allo stomaco, alla mammella, alla cervice uterina e all’ovaio. Anche il fumo passivo è considerato un fattore di rischio.

Non c’è un numero di sigarette esente da rischi, quindi smettere di fumare quanto prima è fondamentale. Da soli può essere difficile: i centri antifumo possono aiutare, offrendo percorsi in collaborazione con specialisti e psicoterapeuti.

I principali esami di screening e diagnosi precoce

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La prevenzione secondaria ha l’obiettivo di intercettare la presenza di un tumore in fase iniziale, prima che si manifesti clinicamente. In Italia gli screening per il tumore al seno e il tumore al colon-retto sono erogati gratuitamente dalle Regioni, così come il vaccino contro l’HPV per ragazze e ragazzi. Ma questi non intercettano altri tumori altrettanto gravi, che possono essere diagnosticati precocemente tramite esami di screening.

Ti consigliamo di usare questa guida per programmare i tuoi controlli in base al tipo di tumore:

Tumore al seno

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  • Autopalpazione al seno, da eseguire una volta al mese dopo le mestruazioni, per imparare a conoscere il proprio seno
  • Ecografia al seno a partire dai 30 anni di età, da eseguire in base alle indicazioni fornite dal medico specialista
  • Mammografia ogni 1-2 anni dai 40 anni
  • Test genetico per individuare eventuali mutazioni ai geni BRCA1 e BRCA2, da eseguire in caso di familiarità e solo dopo una valutazione clinica con il medico specialista

Tumore al colon-retto 

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Tumore al polmone

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Melanoma e tumori della pelle 

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  • Esami dei nevi in epiluminescenza da eseguire ogni 1-2 anni o in base alle indicazioni fornite dal medico specialista

Tumore alla prostata

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  • Dosaggio del PSA (antigene prostatico specifico) a partire dai 50 anni, da eseguire una volta all’anno o in base alle indicazioni fornite dal medico specialista
  • Visita urologica in caso di alterazione dei valori del PSA

Tumore al testicolo

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Tumore alla cervice uterina 

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  • Visita ginecologica con ecografia sin dall’adolescenza
  • Pap test ogni 3 anni a partire dai 25 anni
  • Vaccinazione anti-HPV da eseguire a partire dagli 11 anni di età, o comunque su indicazione del medico specialista

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