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Pubblicato inSalute

Luce blu e pelle: quando la tecnologia fa invecchiare

Avete mai pensato di mettervi la crema solare in pieno inverno per stare seduti alla scrivania? Studi scientifici hanno dimostrato che la luce blu non danneggia solo gli occhi, ma è anche causa di un precoce invecchiamento della pelle. Ecco cosa fare

luce blu

Ne sentiamo parlare da anni e la pubblicità di prodotti per proteggerci da essa imperversa su tutti i canali. Ma cos’è veramente la luce blu?

Si tratta di una componente naturale della radiazione solare, fa parte della luce visibile ed è caratterizzata da una lunghezza d’onda (380-500 nm) più lunga rispetto ai raggi UV, tanto che arriva fino a noi con intensità costante e relativamente debole. 

La luce blu, come altri colori della luce visibile, è costantemente intorno a noi. Il sole emette luce blu, così come le lampadine fluorescenti e ad incandescenza. Schermi di computer e laptop, televisori a schermo piatto, telefoni cellulari e tablet utilizzano tutti tecnologie LED con elevate quantità di luce blu.

La luce blu naturale di per sé non è dannosa, ma lo diventa quando viene emanata artificialmente dagli schermi digitali: in questi casi si genera infatti una luce fino a 1000 volte più elevata rispetto alla soglia di comfort visivo. La luce blu è meno pericolosa rispetto agli UV, ma è più subdola perché ne siamo esposti in maniera costante a causa dei dispositivi elettronici e non procura segni di danneggiamento visibili. Secondo dei recenti studi, il 60% della popolazione trascorre mediamente sei ore al giorno davanti a un device digitale, per un tempo complessivo calcolato in tre mesi consecutivi all’anno. Inoltre, secondo alcune ricerche, i più giovani controllano i loro telefoni per una media di 150 volte al giorno. Tutto questo significa che trascorrere quattro giorni lavorativi di otto ore davanti a un computer ti espone alla stessa quantità di energia di 20 minuti al sole di mezzogiorno. E i danni causati sono simili.

Rughe e macchie scure: ecco cosa può fare la luce blu alla pelle

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Questa sovraesposizione alla luce blu, specialmente quando è altamente concentrata, non è senza rischi. È stata infatti dimostrata una connessione tra la luce blu e la comparsa di rughe e macchie scure. Tale esposizione, infatti, causa un aumento dello stress ossidativo, un’infiammazione e alterazioni della barriera cutanea e delle strutture cellulari, come evidenziato da una maggiore produzione di radicali liberi e un danneggiamento delle funzioni protettive della pelle.

L’esposizione a lungo termine alla luce blu, alterando l’espressione delle acquaporine, una famiglia di proteine che fungono da canali di membrana per entrambi acqua e glicerolo, provoca inoltre una disidratazione dell’epidermide e alterazioni dei cheratinociti oltre a una massiva degradazione delle proteine della matrice extracellulare come collagene ed elastina, con relativi danni come rughe, cedimenti cutanei e iperpigmentazione.

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Non è solo la pelle a soffrire, però: occhio agli occhi! Il nostro occhio è dotato di strutture che lo proteggono da alcuni tipi di luce. La cornea e il cristallino proteggono, ad esempio, la retina sensibile alla luce nella parte posteriore dell’occhio dai dannosi raggi UV. Queste strutture tuttavia non eliminano la luce blu. Alcuni esperti di salute oculare hanno infatti espresso preoccupazione per l’esposizione alla luce blu proveniente da schermi e dispositivi digitali retroilluminati perché le persone trascorrono così tanto tempo a usarli a una distanza così ravvicinata. Finora, la ricerca non sembra convalidare la preoccupazione per il danno agli occhi da luce blu. Mentre alcuni studi sugli animali hanno dimostrato che la luce blu può danneggiare le cellule della retina, gli oculisti affermano che ci sono poche prove che la luce blu danneggi la retina dell’occhio umano.

Come difendere la pelle dalla luce blu? Un aiuto dagli antiossidanti

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È possibile rimediare o siamo tutti condannati a subire gli effetti della luce blu? Proprio come per l’esposizione solare, è necessario imparare a “convivere” con la luce blu e, soprattutto, a proteggersi da essa attraverso l’introduzione di trattamenti mirati per la pelle nella routine di bellezza quotidiana.

Recenti studi volti a studiare l’effetto dell’esposizione alla luce emessa dal dispositivo elettronico sulle cellule della pelle umana, mostrano che anche brevi esposizioni possono aumentare la generazione di specie reattive dell’ossigeno, che conosciamo come radicali liberi. A causa loro, infatti, e in assenza di una protezione adeguata ed efficace, i segni d’invecchiamento cutaneo potrebbero quindi comparire sulla pelle, in particolare nel contorno occhi. L’intervento più semplice è limitare la quantità di luce blu emessa dai tuoi dispositivi, ad esempio creando un tono dello schermo più caldo e sostituendo le lampadine LED standard con versioni che emettono meno luce blu. Anche i filtri solari minerali con ossidi di ferro sono il gold standard nella protezione dalla luce blu: è stato dimostrato infatti che gli ossidi di ferro sono più protettivi contro la luce visibile rispetto ai soli ossido di zinco e biossido di titanio. 

Per questo sono stati creati prodotti con filtri specifici per proteggere la pelle. Oltre ovviamente all’utilizzo di prodotti specifici per la nostra pelle, possiamo proteggerci aumentando la quantità di antiossidanti introdotti con la dieta e con gli integratori, perché il nostro corpo è capacissimo di difendersi e auto-ripararsi. Non è che una volta esposti alla radiazione abbiamo un danno irreversibile, perché il corpo è in grado, coi sistemi antiossidanti endogeni, di riparare il danno. Il mio consiglio è quello di seguire una dieta più variegata possibile, caratterizzata dall’assunzione di notevoli quantità di frutta e verdura e integratori a base di vitamine, D ed E innanzitutto.