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Pubblicato inBenessere

Microbioma, come nutrire (bene) il nostro “secondo cervello”

Il microbioma è una delle più interessanti frontiere di esplorazione sul fronte del benessere: dal nostro intestino e dalla vita che lo popola dipende molto della nostra salute. Il libro di Michael Mosley ci spiega come tenerlo “in forma”

microbioma

È l’ultima novità in tema alimentazione, non è una dieta ma viene definita così. La dieta del microbioma coinvolge il nostro intestino in un’ottica di miglioramento continuo.
Un’alimentazione sana e bilanciata che non ha come primo obiettivo quello di dimagrire ma quello di portare al benessere. Il tutto spiegato in un libro semplice, completo di tutte le informazioni e a tratti comico.

Questo regime alimentare ha come protagonisti i miliardi di microrganismi (soprattutto batteri) che vivono nel nostro intestino.

Il microbioma, a differenza di altri fattori come età e patrimonio genetico, può essere in parte modificato. Attraverso una dieta sana ed equilibrata si può arrivare ad avere un corredo batterico ampio e variegato, aiutando così il nostro corpo a difendersi dagli attacchi esterni e rafforzando le nostre difese immunitarie (anche contro sindrome del colon irritabile, diabete e patologie croniche).

Michael Mosley, medico, dopo un passato al Royal Free Hospital di Londra, lavora per la BBC come giornalista scientifico, produttore e presentatore televisivo. Ha da sempre indagato la nutrizione e i suoi meccanismi, partecipando a volte lui stesso in prima persona a esperimenti scientifici, il tutto per amore della scienza. Ora, attraverso il libroLa dieta del microbioma”, punta a rivoluzionare il panorama in tema di salute e nutrizione. «Sono una delle poche persone ad aver inghiottito una telecamera e osservato il proprio intestino in azione. Un’esperienza davvero speciale. In questo libro mostrerò come il nostro intestino fa di noi quello che siamo e cosa possiamo fare per stare meglio», spiega Mosley.

Ma di cosa stiamo parlando?

È solo da poco tempo che si è scoperta la reale composizione del microbioma. Ora che ne abbiamo svelato l’arcano possiamo studiarne gli abitanti, capire che in realtà hanno diversi compiti che non si limitano a sintetizzare vitamine o a smaltire la fibra che il nostro corpo non riesce a digerire.

L’apparato digerente è il nostro “secondo cervello”, quando mangiamo, ogni cibo viene digerito in maniera differente e il nostro corpo reagisce di conseguenza.

I primi ad essere digeriti e assimilati sono i liquidi: per questo è meglio evitare bevande zuccherate che creano calorie in eccesso e picchi glicemici. Stesso discorso per i carboidrati come pane, riso e patate.
A meno che non abbiate bisogno di energie pronte all’uso per un eventuale sessione di allenamento, preferite fibre e cibi ricchi di proteine (carne, uova, verdura, cereali integrali). 
Queste infatti hanno un tempo di assorbimento più lento e favoriscono il senso di sazietà.

Il microbioma ha tre funzioni importantissime per il nostro organismo:

  • Regola il peso corporeo, perché i microbi decidono quanta energia il nostro corpo può estrarre dal cibo che mangiamo
  • Regola l’intero sistema immunitario (combattendo disturbi di origine allergica e autoimmune)
  • Converte in ormoni e altre sostanze il cibo che non riusciamo a digerire

Protagonisti del microbioma sono i batteri buoni: i firmicutes (che favoriscono la digestione dei grassi), i batteroidi (associati ad un tipo corporeo slanciato e una minore infiammazione intestinale), il butirrato (che protegge dal tumore all’intestino), l’akkermansia, la christensenella, il lactobacillus e il bifidobacterium che vengono spiegati per filo e per segno nel testo.

Questi vanno a convivere e combattere, in casi di squilibrio, i batteri cattivi come campylobacter, e.coli e salmonella.

Anche se si è ormai abituati al cibo spazzatura, adottando uno stile di vita più salutare possiamo recuperare terreno:

  • Sì quindi a olio d’oliva, pesce grasso ricco di omega 3, cacao, uova, vino (non in eccesso) e ovviamente frutta e verdura: più è ampia la tipologia di verdura che assumiamo più è variegato il nostro microbioma (grazie ai fitonutrienti).
  • Oltre a questi cibi troviamo quelli nuovi o riscoperti da poco tempo come l’orzo, il topinambur, l’avena, i semi di lino e le alghe.
  • Un’attenzione particolare per i probiotici grazie a yogurt, formaggi freschi e alimenti fermentati (crauti, kefir, kimchi).

Al bando lo zucchero, i dolcificanti artificiali e i cibi processati (come salumi e wurstel).

Tutto questo però deve essere sostenuto da altre buone abitudini. Il focus del libro si sposta dalla singola alimentazione al comprendere lo stile di vita generale in un’ottica più ampia. Si parla di digiuno intermittente, una pratica che ultimamente riscuote pareri sempre più positivi, dell’attività fisica, dell’importanza del sonno e dei livelli di stress. La parte finale del libro si dedica poi alle “ricette in salute” classiche e non, in cui si scoprono cibi nuovi e si comprende come esaltare i sapori di quelli che portiamo in tavola tutti i giorni.

C’è un modo per riavviare il bioma dopo che ci siamo accorti di aver esagerato con antibiotici e junk food? Sì – spiega Mosley – attraverso un programma di guarigione in due fasi che prevede un cambio di alimentazione e che porterà inevitabilmente a stare meglio e a cambiare la nostra idea di approccio alla salute.

 

Michael Mosley ha esercitato presso il Royal Free Hospital di Londra e lavora alla BBC come giornalista scientifico, produttore e presentatore televisivo. Con “La Dieta Fast”ha fatto conoscere al grande pubblico i benefici del digiuno intermittente, conquistando le classifiche inglesi e americane e aiutando milioni di persone in tutto il mondo. Con “La dieta del microbioma” ha confermato il suo successo e si è affermato definitivamente come il punto di riferimento per le nuove frontiere della nutrizione.