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Pubblicato inSalute

Prevenzione: la differenza tra teoria e pratica

Prevenzione, il grande paradosso: tra il dire e il fare… c’è di mezzo la salute. Un sondaggio del Santagostino dice che sappiamo tutti come si fa, ma solo pochi la mettono davvero in pratica nella vita di tutti i giorni.

Prevenzione, il grande paradosso: tra il dire e il fare… c’è di mezzo la salute. Un sondaggio del Centro Medico Santagostino dice che sappiamo tutti come si fa, ma solo pochi la mettono davvero in pratica nella vita di tutti i giorni.

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Prevenzione, le regole le conosciamo bene: non fumare, fare attività fisica, mangiar sano. Ma quanti di noi le mettono davvero in pratica? E perché è così difficile rispettarle? La rivista americana The New Scientist l’ha definito il paradosso della salute: secondo la sua indagine, il 76% della popolazione conosce i principi basilari per mantenersi in salute, ma solo il 45% li applica veramente. Insomma, una persona su tre predica bene… e razzola male.

E i pazienti del Santagostino? Confermano il paradosso. In un sondaggio a cui hanno risposto 327 pazienti (81% donne e 19% uomini), l’85% ha dichiarato di essere attento alle regole generali per uno stile di vita sano e per la prevenzione, ma meno del 60% afferma di metterle in pratica nella vita quotidiana. In questo panorama, la fascia dei quarantenni è la meno virtuosa: poco più di uno su due riesce a essere coerente con le proprie convinzioni in fatto di salute.

Le attività di prevenzione sono costantemente alla nostra attenzione, ma nella vita frenetica di tutti i giorni finiscono inevitabilmente per essere rimandate nel tempo: è quello che pensa il 72% dei pazienti intervistati. I motivi? Per più della metà (52%) è la mancanza di tempo. Dei restanti, alcuni lamentano una scarsa o imprecisa informazione da parte del medico curante (28%) e altri il costo elevato delle visite (17%).

prevenzione: tra il dire e il fare

Il 98% sa quanto il fumo sia dannoso per la salute, ma uno su cinque continua comunque a fumare abitualmente. Per quanto riguarda l’attività fisica, tutti gli intervistati sono d’accordo sul suo effetto benefico, ma il 16% non riesce a praticarla a lungo nonostante le buone intenzioni e il 21% non ci prova neanche.

 

Tra le buone abitudini per una vita in salute, l’alimentazione risulta la più trascurata. Gli intervistati sono tutti d’accordo nel dire che una dieta equilibrata e senza eccessi è importante per la salute: poi però il 15% dichiara di non avere un’alimentazione sana o di non riuscire ad averla, il 54% risponde di sì ma senza costanza e solo il 31% sì molto.

In conclusione: il nostro stile di vita ci impedisce di poter scegliere le cose veramente importanti per noi. Da un lato, una gratificazione a lungo termine, e cioè il pensiero “correggo il mio stile di vita oggi per avere un beneficio – forse- domani”, non è mai una motivazione forte; dall’altro, la frenesia della vita di città che trasforma tutto in urgenza ed emergenza, ci impedisce di ricavare tempo per ciò che veramente ci farebbe bene. Le abitudini sono sempre più asservite alla velocità e l’idea di ricavarsi 15 minuti per fare una colazione “slow”, semplicemente gustandocela, e programmando di mangiare cose che richiedono del tempo di preparazione anziché alimenti preconfezionati, è uno sforzo che molti di noi non sono in grado di sorreggere. Per ottenere una svolta in termini di prevenzione dovremmo tutti accettare un cambiamento più grande, culturale, che porti ad una gestione diversa delle nostre priorità.