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Pubblicato inBenessere

Tiroide: tutto parte dalla prevenzione

La tiroide regola gran parte dei meccanismi del nostro corpo, spesso però sottovalutiamo i segnali che ci manda: bruschi cambiamenti di peso, sbalzi d’umore, disturbi intestinali possono essere in realtà sintomi silenti di uno squilibrio ormonale

tiroide

Tiroide e prevenzione sono due temi che dovrebbero andare di pari passo, ma non sempre funziona così, soprattutto in Italia. I problemi alla tiroide, infatti, sembrano essere un argomento tabù. Solo un italiano su cinque, infatti, nel parla con il proprio medico.

Uno squilibrio ormonale crea diversi disturbi, che molto spesso non vengono presi sul serio e considerati come dovrebbero, ma potrebbero essere in realtà campanelli d’allarme da non trascurare.

Cerchiamo allora di capire meglio quali sono i segnali a cui prestare maggiore attenzione e i comportamenti da adottare per mantenere in buona salute la nostra tiroide.

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Come ci si accorge di avere problemi alla tiroide?

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Come ormai noto le alterazioni della tiroide possono seguire due direzioni, quella della troppa produzione di ormoni tiroidei responsabili quindi di ipertiroidismo, e quella della mancanza di produzione che porta all’ipotiroidismo. Con la prima sembra che il metabolismo sia accelerato fino al limite, provocando a volte: 

In situazioni di ipotiroidismo si verifica invece l’inverso: il metabolismo sembra rallentare ed indebolirsi. Tale condizione potrebbe causare sintomi quali:

Altri casi più specifici derivano da interferenze con particolari farmaci oppure da cambiamenti radicali della vita del paziente come infezioni delle vie aeree superiori o post-partum. Tutti questi elementi contribuiscono ad uno sbalzo effettivo del funzionamento della ghiandola tiroidea.

In molti casi però si verificano quelle che vengono chiamate alterazioni “subcliniche” e ciò avviene quando i sintomi sono sfumati o addirittura impercettibili. 

I cambiamenti di peso

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Da sempre si ricorre alla credenza che vede i cambiamenti di peso come possibili spie per un problema tiroideo. In realtà, recenti studi hanno parzialmente smentito questa ipotesi. Nei casi di ipotiroidismo grave, infatti, si parlerebbe più di ritenzione di liquidi eccessiva, piuttosto che di aumento esponenziale di massa grassa.

Certo è che il brusco sbalzo di peso non attribuibile ad altri fattori (come variazioni delle abitudini di vita o dell’apporto calorico) va indagato, soprattutto se si manifesta in concomitanza di altre problematiche.

Fattori psicologici

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Altro elemento da tenere sotto controllo è la stanchezza, non quella legata allo stress, al lavoro o ad un’alimentazione scorretta, ma quella che si manifesta già dall’inizio della giornata, subito dopo la sveglia mattutina, nonostante una notte di riposo regolare.

Se poi durante tutto l’arco della giornata si verificano stati d’animo eccessivi (troppa tristezza o al contrario eccitabilità) ci potrebbe essere qualche malfunzionamento dei neurotrasmettitori, come la serotonina.

Gli ormoni tiroidei, inoltre, regolano il battito cardiaco. Di conseguenza, se si hanno sbalzi eccessivi in momenti in cui non si dovrebbero verificare (di non affaticamento) è meglio avviare un’analisi più approfondita.

Problemi intestinali e cutanei

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In caso di disturbi intestinali, dopo aver escluso eventuali patologie come sindrome del colon irritabile o celiachia, potrebbero essere indagati stipsi e diarrea come sintomi di ipo o iper- tiroidismo.

Anche pelle spenta e capelli deboli potrebbero essere segnali d’allarme. Gli ormoni della tiroide regolano, infatti, l’idratazione della pelle e gli annessi piliferi.

Sbalzi metabolici

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Gli sbalzi metabolici potrebbero influire anche sulla temperatura corporea e la percezione freddo/caldo. Quando si ha perennemente troppo freddo o si suda abbondantemente nonostante la temperatura mite, potrebbero esserci fattori da indagare.

Per quanto riguarda le donne si potrebbero verificare disordini del ciclo mestruale e problemi di fertilità: è infatti la tiroide la responsabile della corretta ritmicità del ciclo della donna. Ciò, ovviamente, può avere effetti negativi sulla fertilità e sul successo di un’eventuale gravidanza.

Come mantenere in buona salute la tiroide?

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Le soluzioni per curare ipo e iper tiroidismo devono essere attentamente discusse con il proprio medico o specialista, se necessario o richiesto, anche con il supporto di esami strumentali o di laboratorio.

Esami del sangue

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Per avere informazioni in più sul funzionamento della tiroide e sul suo stato di salute, lo specialista può prescrivere una serie di esami ematici quali:

  • TSH, il dosaggio dell’ormone tireostimolante, conosciuto anche come tireotropina, che stimola la tiroide a produrre tiroxina (T4) e triiodotironina (T3), ormoni deputati a regolare i processi metabolici del nostro organismo
  • FT3, ossia la triiodotironina libera, ormone che regola processi metabolici e velocità del consumo energetico da parte del nostro corpo
  • FT4, ossia la tiroxina libera, ormone che viene dosato per valutare le funzionalità della ghiandola tiroidea e l’eventuale presenza di malattie della tiroide

Ecografia alla tiroide

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L’ecografia tiroidea è un esame strumentale finalizzato a monitorare la struttura della tiroide ed evidenziare eventuale:

  • presenza di noduli
  • ingrossamento della ghiandola
  • sviluppo di malattie infiammatorie (es.tiroidite)

L’ecografia può essere un valido supporto per valutare la benignità o malignità di noduli tiroidei ed effettuare ulteriori indagini di approfondimento.

Color doppler e il Power Doppler

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Per ottenere informazioni sulla vascolarizzazione di noduli e tessuti della tiroide, mentre viene eseguita l’ecografia, possono essere utilizzate applicazioni come il Color Doppler e il Power Doppler.

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Trattamenti per problemi alla tiroide

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Nei casi di ipotiroidismo si utilizza una terapia sostitutiva dell’ormone mancante, non si assume quindi un farmaco a tutti gli effetti ma un ormone sintetico che va a rimpiazzare quelli mancanti (viene prescritto in assoluta sicurezza a donne in gravidanza e bambini). La terapia per l’ipertiroidismo invece consiste nella somministrazione di farmaci anti-tiroidei, quando non vi sia indicazione a terapie cosiddette definitive (ad es. la terapia radiometabolica).

In conclusione, non c’è una cellula del nostro organismo che non riceva l’influenza della tiroide, è bene quindi tenere sotto controllo eventuali spie d’allarme, soprattutto se si verificano contemporaneamente e repentinamente più eventi riconducibili ad essa.